SUDARIO
Situato nel porticato sottostante l’Arengario di Monza, Sudario è un cubo-contenitore, una sorta di tempio pagano costruito intenzionalmente con del materiale povero (cartone), per indicare la sua fragile stabilità rispetto alle imponenti dimensioni e, per metafora, l’effimera fruizione di un prodotto (quale esso sia) in un contesto come quello contemporaneo.
Visitabile a suo interno, durante la costruzione è stato chiesto ai passanti di detergersi la fronte con un fazzoletto di carta e deporlo in ogni scatola che si andava a comporre per le pareti grande cubo.
Oltre a coinvolgere l’astante a partecipare attivamente alla realizzazione attraverso un’impronta, un timbro, un marchio così personale come quello del sudore, concettualmente la presenza di quel gesto lo ha definito come parte integrante dell’opera.